Premessa
L’Agenda Digitale Italiana non è mai decollata negli ultimi 5 anni per una governance non chiara e definita che ha portato a una frammentazione degli interventi sia su scala nazionale sia regionale.
Il recente documento programmatico di Crescita Digitale emanato dal Governo in carica, ha iniziato a definire alcune regole e fornisce –finalmente- indicazioni su ruoli e responsabilità delle varie realtà della Pubblica Amministrazione Centrale e Locale e degli Enti Ministeriali e Governativi, abbozzando un processo di collaborazione interregionale per la digitalizzazione.
È quindi il momento di cogliere queste indicazioni e localizzarle nelle azioni di Regione Lombardia, inserendo la sua azione in un contesto nazionale.
“L’eccessiva frammentazione degli interventi sperimentata in passato” è stata vissuta in Regione Lombardia.
Inoltre deve essere ridisegnato il processo interno a Regione Lombardia, per renderlo efficace.
Nel sottocapitolo seguente analizziamo le azioni di Regione Lombardia in tema di Agenda Digitale; questa analisi illustra in modo evidente l’inefficacia del processo interno e le ampie aree di miglioramento possibili.
Analisi
Il documento programmatico Agenda Digitale Regionale 2014 – 2018 è ben fatto e completo negli Obiettivi e nelle Aree Prioritarie; riporta approfondimenti e indicazioni in linea con i driver dei settori ICT e TLC.
È un documento volutamente alto, che descrive cioè la vision di Regione Lombardia sul tema.
Al fine di posizionare sul campo la vision generale, il documento elenca le Azioni che verranno effettuate nel quadriennio, indicando, per ogni azione, lo stato d’avanzamento, l’area del Piano Regionale di Sviluppo, il DG/DC, il risultato atteso (cod.PRS) e il budget allocato.
L’efficacia di ogni azione è misurata qualitativamente e quantitativamente dagli indicatori.
Il documento programmatico Agenda Digitale Lombarda è stato mappato, così da avere una visione sinottica.
Indicatori Qualitativi e Quantitativi
L’analisi sulle due azioni “Generazione Web” (41 milioni di €) e “Smart Cities & Communities” (21 milioni di €) ci porta ad affermare che gli indicatori qualitativi e quantitativi riportati nel Documento Programmatico sono scarsi e generici e quindi difficilmente associabili alle azioni verticali effettuate.
Gli indicatori qualitativi e quantitativi riportati nel Documento Programmatico non evidenziano il valore di partenza, o meglio, non lo definiscono e identificano univocamente; in concreto, non si ha la consapevolezza del punto di partenza (esempio: “quanti cittadini navigano in Internet da casa sopra i 70 anni?”).
Gli indicatori qualitativi e quantitativi riportati nel Documento Programmatico non evidenziano il valore di destinazione / arrivo, o meglio, non lo definiscono e identificano univocamente; in concreto, non si ha la consapevolezza di dove si vuole arrivare (limite politico) e da dove si parte (limite tecnico strategico); dove vorremmo che le azioni descritte nel Documento Programmatico ci portassero?
Queste lacune e mancanze comportano l’assoluta impossibilità di misurare l’azione che Regione Lombardia perpetra e perpetrerà nel quadriennio, in termini sia di efficacia sia di qualità.
Piano di Implementazione dell’Agenda Digitale
L’analisi dell’azione “Generazione Web” (41 milioni di €) ci porta ad affermare che deve essere rivisto (qualora esista) il piano d’implementazione delle azioni di ADL.
Generazione Web è stato frutto di un mancato coordinamento tra la Direzione Generale “Istruzione, Formazione e Lavoro” e la Direzione Generale “Semplificazione e Digitalizzazione”, nella sua Unità Organizzativa Agenda Digitale, digitalizzazione e Innovazione della P.A., titolare dell’Agenda Digitale Lombarda.
Essendo l’Agenda Digitale trasversale a tutte le attività (Sanità, Mobilità, Scuola, Giustizia, Procurement, Goverment, …) è fondamentale un coordinamento tra il titolare della “digitalizzazione” e le altre Direzioni Generali.
Mancando questo coordinamento, NON c’è stata una corretta focalizzazione dei contenuti del Bando e NON è stato possibile misurare come e se l’azione abbia influito sull’ADL.
Di conseguenza, salendo di un livello, come l’ADL ha influito sull’Agenda Digitale Italiana (di seguito ADI)?
Generazione Web è stata regolamentata con un Bando a fondo perduto che vedeva erogati slot da 100.000€ direttamente all’utente finale, selezionati solamente con criterio temporale (chi primo consegna la richiesta entra in graduatoria) e a fronte della presentazione di un progetto basato su specifiche tecniche leggerissime (e comunque non vincolanti).
Possiamo affermare che Generazione Web NON è stata un’azione efficace soprattutto perché totalmente decontestualizzata dall’andamento del mercato ICT orientato alla formazione e alla didattica e dalle indicazioni dell’Agenda Digitale Lombarda stessa.
L’agognato Piano d’Implementazione dell’ADL dovrebbe contenere modalità di relazione tra Direzioni Generali, tempi, ruoli, responsabilità, azioni, … così da arrivare a mettere in campo un processo efficace.
[i] Documento Programmatico Crescita Digitale (pag.34): “La titolarità della responsabilità dell’ADI è del massimo livello politico, il Presidente del Consiglio dei Ministri, anche attraverso il proprio Consigliere all’Innovazione, che la condivide con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, sulla base di espressa delega. A quest’ultima è assegnata la vigilanza sull’Agenzia per l’Italia digitale che è chiamata ad assicurare il conseguimento degli obiettivi dell’ADI attraverso il coordinamento delle amministrazioni statali e regionali. AgID assicura anche la necessaria integrazione fra la strategia nazionale e i piani operativi regionali per evitare l’eccessiva frammentazione degli interventi sperimentata in passato.”