lo Scenario di Milano

Nella seconda metà degli anni 90, AEM posava infrastrutture di TLC e fibre ottiche contemporaneamente agli scavi per realizzare o mantenere la rete elettrica. È stata così realizzata una rete capillare sul territorio milanese di proprietà del Comune.

La privatizzazione di AEM ha permesso la costituzione di e-Biscom, di seguito Fastweb e Metroweb. In virtù di quell’accordo di privatizzazione il Comune ha ottenuto l’usufrutto gratuito del 15% delle infrastrutture di AEM fino al 2015.

In tutti questi anni molti operatori/carrier hanno posato fibra sul suolo comunale anche garantendo l’utilizzo di percentuali di fibre ottiche in cambio del passaggio sul sedime comunale. Alcuni di questi operatori sono falliti lasciando le fibre ottiche al Comune.

Nonostante ciò, nel 2005, sotto l’Amministrazione Moratti, è stato pubblicato un Appalto Pubblico per l’acquisizione di fibre ottiche spente.

PUBBLICO INCANTO – PROCEDURA APERTA IN AMBITO U.E. CON AGGIUDICAZIONE A FAVORE DELL’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA APPALTO P.G. N. 419423/2005 Acquisizione del servizio d’utilizzo in modo esclusivo di fibre ottiche spente

L’Appalto è stato aggiudicato a Telecom Italia per 14,5 milioni di Euro. Il contratto è in scadenza nell’aprile 2014.

Con questo Appalto il Comune di Milano si è dotato di fibre ottiche spente per interconnettere 703 siti comunali nell’ottica di rilasciare servizi di connettività Intranet voce-video-dati. Il progetto è stato nominato Campus 2.

L’”accensione” delle fibre ottiche con apparati di rete in grado di erogare servizi voce-video-dati è oggetto di un altro Pubblico Incanto, aggiudicato dopo varie vicissitudini a British Telecom per più di 35 milioni di Euro. Anche questo contratto è in scadenza nell’aprile 2014.

Nel progetto del Movimento 5 Stelle di Milano si cerca di definire l’attuabilità di un’infrastruttura di rete con identiche caratteristiche di Campus 2, però di proprietà del Comune di Milano. Il progetto può essere reso esecutivo e in opera in 2 anni ma finanziato in 5 anni con base d’asta inferiore a quella di Campus 2 e al netto dei servizi di manutenzione e gestione che rimarrebbe in outsourcing.

Se il progetto fosse approvato a fine 2011, potrebbe essere esecutivo a fine 2013, così da sovrapporre per qualche mese la rete esistente di Campus 2 (in scadenza nell’aprile 2014) alla nuova infrastruttura e finalmente chiudere il contratto Campus 2.

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