Il Mercato Consumer ha superato il Mercato Business: ciò implica che sempre più frequentemente le scelte aziendali sono condizionate da abitudini e strumenti (BYOD) personali. Per questo è importante interpretare i driver dei social media e l’utilizzo del video nella comunicazione.
Vediamo la Comunicazione/Informazione in Azienda.
La videocomunicazione è entrata ormai nel processo comunicativo aziendale soprattutto con i sistemi di sala.
Nel Corporate e nella PA il sistema di sala è il focus attuale e, in questo periodo, si è nel passaggio da Standard Definition a High Definition. Nel Corporate c’è una maggiore attenzione all’infrastruttura di rete e alla sua integrazione con i servizi di posta e di booking, mentre nella PA si ha ancora una visione legata agli endpoint. La Telepresence personale (sul proprio device) non è così diffusa o, se presente perché legata a progetti (es. teleassistenza di un assicuratore), raramente è integrata con l’infrastruttura di rete della videocomunicazione classica. La grande scommessa (breve/medio periodo) è interpretare il passaggio da SD a HD e l’apertura da endpoint a personal integrando l’infrastruttura di rete. Nel lungo periodo, si deve avere la credibilità per accompagnare Corporate e PA nella comunicazione sui social media.
Le PMI sono più dinamiche e più vicine alle indicazioni sociali. Nelle PMI si è su soluzioni multipiattaforma, multicanale e personale: il concetto della Telepresence diventa Personal Telepresence (pay off di Vidyo). L’utente è abituato a lavorare su Skype, su FaceTime, su Google HangOut o su altre soluzioni free mutuate dalla propria identità elettronica personale. L’utente vuole ritrovare le stesse features in azienda e si aspetta che la sua azienda comunichi con il mondo in maniera aperta e smart. La proposta streaming (YouTube, Ustream, …) è consolidata nei social media e si integra velocemente con la webconference (Google HangOut + streaming YouTube). L’utente (IT manager) si vuole ritrovare le funzionalità su una piattaforma legacy (cioè professionale, sicura e dedicata alla sua Azienda) in modalità “on premise” e (i più scaltri) “as a service”.
In termini tecnici, il webcast e l’“on demand” (che implica lo storage) sono due strumenti comunicativi che iniziano a diventare interessanti anche in Azienda.
Soprattutto nel Corporate e nella PA, oltre alla personal telepresence, webcast e on demand possono diventare componenti di soluzioni di digital signage e kiosk communication (i video prodotti possono essere post-prodotti e pubblicati sui propri canali di digital signage).
Nell’”educational” la webconference associata alla collaboration (comunicazione sincrona) e le altre applicazioni tipiche della comunicazione asincrona (on demand, …) possono comporre una suite formativa completa e dedicata alle Università, alla Pubblica Amministrazione o alla formazione in Azienda.
In conclusione, le tecnologie permettono una comunicazione a 360°; i driver del mercato sono:
- integrazione,
- convergenza,
- multicanalità,
- multipiattaforma,
- BYOD,
- smart access web based,
- digital identity,
- as a service.