… è un mondo difficile…
ce lo siamo già chiesti se il vento è davvero cambiato.
continuiamo a chiedercelo.
sempre sulla questione fibre ottiche, o più in generale Campus2, e più in generale WiFi, ce lo siamo chiesto, gratuitamente, con tutto l’amore che abbiamo per questa cosa che può servire alla città per lavorare meglio, spendendo meno soldi pubblici, insomma, perché siamo innamorati del “bene comune”.
allora, mesi fa, visto che la sensazione era che, sul tema, il Comune di Milano stava brancolando nel buio, abbiamo fatto un’interrogazione con alcune domande.
la risposta è arrivata e una mescolanza di scoramento e disillusione mi ha permeato per una settimana circa…
ma poi, la speranza che qualcosa di buono si faccia e la gratuità con la quale vogliamo contribuire –senza secondi fini- affinchè Milano riesca ad avere un’idea di WiFi per colmare il gap anche culturale che ci separa dalle altre capitali europee, per riuscire a dare più servizi al cittadini, per fare informazione, per vivere meglio.
i fatti, ora.
all’interrogazione, il Comune di Milano, a firma del Sindaco, del ViceDirettore Generale e del Direttore Sistemi Informativi, risponde con due affermazioni forti:
- con il quinto d’obbligo di Campus2, finanziamo la prima fase del progetto WiFi;
- la seconda fase sarà sempre basata sul Campus2 integrata con SCTT, la rete ATM; nonostante la rinnovata convenzione con Metroweb che porta gratuitamente al Comune di Milano l’uso di 4.700 km di fibra ottica con 200 attivazioni gratuite all’anno.
Su quanto Campus2 sia un progetto scellerato sia dal punto di vista economico sia strategico per Milano è stato dibattuto in numerosi altri post di questo blog.
Quindi, immaginate lo stupore nell’apprendere che la nuova task force di Pisapia, a iniziare dal dg Corritore per arrivare al presidente del Consiglio Basilio Rizzo, da sempre contraria al Campus2 di Moratti, ora basi un progetto strategico e ad alta visibilità per la Giunta come è il progetto WiFi su una rete peraltro inefficiente come Campus2. Sembra che il Comune di Milano voglia estendere, in una prima fase, WiMI (progetto di ATM) un po’ su rete SCTT di ATM un po’ su Campus2. in particolare 261 siti outdoor (180 + 81) e 43 indoor. Ai 261 se ne aggiungono 140 della rete WiMI attuale. E arriviamo al punto.
I 180 e i 43 sono realizzati con il QUINTO D’OBBLIGO sul contratto Campus2 con BT/Siemens per circa 540.000 Euro.
Il quinto d’obbligo funziona come variante (in negativo o positivo) per un contratto in essere: cioè se faccio una gara per una fornitura di 10.000 sedie e vince BT poi, in corso d’opera, viene il Papa (evento eccezionale e non prevedibile progettualmente) e ho bisogno di altre 1.000 sedie, posso assegnare il quinto d’obbligo direttamente a BT, senza fare un’altra gara e senza fare trattativa privata per l’acquisto delle 1.000 sedie non preventivate. Dimenticate ora il Papa, evento eccezionale, ma l’Amministrazione si accorge che deve comprare 1.000 tavoli, a questo punto il Codice degli Appalti Pubblici o comunque il Regolamento del Comune mi dice che non posso non andare in gara a evidenza pubblica o in trattativa privata.
Questo esempio, mi porta a dire che applicare il quinto d’obbligo per l’acquisto di tecnologie legate al WiFi (i tavoli) sembra una forzatura al Codice visto l’oggetto del contratto Campus2 (sedie) in essere.
Nella seconda fase del progetto WiFi, il Comune di Milano indica l’intenzione l’intenzione di effettuare una Gara per l’implementazione di altri 400 siti.
La cosa curiosa è che continuano a parlare di Campus2 e SCTT come backbone (due reti differenti che devono essere integrate peraltro) in barba alla nuova convenzione ComunediMilano/Metroweb che vede l’utilizzo gratuito di 4.700 km di fibre ottiche con 200 attivazioni gratuite / anno!
Quindi, il Comune ha deciso per una prima fase basata su Campus2 (rete inefficiente che costa al Comune di Milano 50 milioni) e su un investimento in quinto d’obbligo per 540.000 Euro per realizzare 223 siti.
Nel cassetto abbiamo già attiva la convenzione con Metroweb che ci garantisce fibra ottica gratis per i prossimi 15 anni e che ci permetterebbe di mandare a casa TelecomItalia/Siemens/BritishTelecom disdettando il rinnovo del contratto in scadenza nell’aprile 2014.
Come si fa, già da subito a non considerare questa ipotesi e a non impostare una progettualità in questa direzione basata sul risparmio di 50 milioni di Euro che TelecomItalia/Siemens/BritishTelecom chiederanno al Comune a partire da Aprile 2014???
In base alla mia esperienza butto li alcuni numeri:
– 1 Milione di Euro in conto capitale per la realizzazione di un backbone in fibra ottica integrando le fibre di Metroweb con fibre di nuova posa; il backbone unisce i 700 siti comunali di Campus2 e altri nuovi siti per il WiFi;
– 5 Milioni di Euro in conto capitale per l’accensione con apparati attivi del backbone in fibra ottica realizzato;
– ci rimangono da installare gli access point Wi-Fi; appalto concorso, geomarketing, federazione di reti esistenti, sponsorizzazione? a quel punto ci si lavora su. Altrimenti, decidiamo di acquistarli, guardiamo quanto costano al MePa (Mercato Elettronico per la PA): con 700E abbiamo un AP installato, configurato e manutenuto.
I più attenti si sono accorti che 1+5 fa 6, esattamente i milioni stanziati per il progetto Wi-Fi con la deliberazione di Gennaio.
La sensazione che vi dicevo all’inizio, cioè che il Comune di Milano brancoli nel buio, c’è ed è forte.
In questi mesi pare sia mancata un’analisi progettuale sia tecnica sia strategica/economica che ha portato ora a un “progetto” appeso a un filo non supportato da uno studio di fattibilità, peraltro richiesto nell’interrogazione e non presentato.
Rimane disattesa anche la domanda, semplice semplice: ma quando mi collego alla rete WiFi del Comune di Milano e voglio navigare nella Big Internet, chi mi da la connettività? è quella di servizio del CdM? è dedicata? è sana e robusta?
troppe domande.
… è un mondo difficile …
Probabilmente non hai ben presente tecnicamente come e’ stata concepita la rete, ho lavorato on site per la realizzazionoe, ho installato personalmente le apparecchiature,il concetto delle sedie e del tavolo, forse non è proprio così, diciamo che sono direttamente correlate dal punto di vista tecnico, wii-fi e campus2 cabling sono la stessa linea….
ma fabio, dal punto di vista tecnico so che la distanza tra switch di rete e access point è brevissima… bisogna vedere al momento della stipula del contratto cosa è stato previsto e come. quello che conta è che campus2 sia ancora considerato come fondamento per sviluppi futuri nonostante altre possibili vie più economicamente sostenibili dall’Amministrazione e anche forse meno “attaccabili” dal punto di vista procedurale.