giusto un piccolo approfondimento circa l’attività di Mattia Calise M5S condivisa con me negli ultimi 2 anni: i post sul blog di Beppe Grillo e qui, descrivono dettagliatamente tutta l’attività svolta in questi ultimi 2 anni e l’interrogazione sottoposta all’amministrazione. non si è mai chiesto di interrompere anticipatamente un contratto, seppur scellerato, in scadenza nell’aprile 2014 considerando le penali.
Si tratta di arrivare alla naturale scadenza di Campus2 con una rete di proprietà del Comune già in campo e con contratto di assistenza. Ciò comporta fare i progetti, i capitolati, indire la gara, aggiudicarla e che gli aggiudicatari mettano in campo la soluzione: tutto ciò comporta almeno 2 anni di lavoro e mi sembra che il Gruppo di Lavoro del CDM, capitanato da Sergio Mancuso, non sia propriamente su questo indirizzo o si stia muovendo per centrare l’obiettivo entro il 2014.
Il mio “naso” mi dice che nel marzo 2014 diranno “… non ci sono stati i tempi tecnici per costruire un’alternativa a Campus2, progetto scellerato della precedente Amministrazione .…”
Non serve, o meglio è solo propaganda, installare un po’ di hot spot, peraltro utilizzando il quinto d’obbligo (la Corte dei Conti cosa dice?), su una rete “scalcagnata” come Campus2.
La strada che abbiamo, come M5S, suggerito al DG Corritore nel settembre 2011 e approfondito in questo blog, potrebbe essere quella di indire 4 appalti pubblici:
a. Infrastruttura: Fibre complementari alla convenzione Metroweb
b. Apparati attivi di backbone per illuminare le fibre
c. Apparati Wifi da sovrapporre alla rete realizzata
d. Global Services (Gestione Assistenza e manutenzione)
L’articolo pubblicato da Repubblica è stato epurato da una serie di considerazioni critiche mie e di altri “attivisti informatici” (non M5S).
quindi vedresti investimenti diretti del comune ?
certo, come avviene peraltro anche ora con la delibera recente da 6 milioni e l’appalto Campus 2 da 50 milioni circa. soltanto che cambia la filosofia. basta spesa corrente (canoni) e via a conto capitale (rete di proprietà).
ah ok, ma allora e’ pura finanza … nessuna PA con un bliancio come quello di milano pensa (seriamente, on come sul wifi attuale) al conto capitale, purtroppo 😦
invece io sono convinto che sia unicamente volontà politica. nell’anno 2004 la Provincia di Milano ha fatto partire un progetto che ha previsto la realizzazione di una rete in fibra ottica (il cavo è stato posato nei collettori fognari e sulle strade provinciali) di proprietà (conto capitale). la rete realizzata ha portato a un risparmio verso gli operatori che ha finanziato in 5 anni la realizzazione della rete. quindi è veramente solo volontà politica… by the way, il progetto PdM partì con la Giunta Colli e proseguì (a stento) sotto Penati.
progetto assai frammentario, non privo di un suo valore strategico, ma iniziato in anni di vacche grasse … sei esperto e avrai senz’altro notato l’abbandono del business tlc da parte delle pa locali
io non sarei per nulla contrario alle spese in conto capitale sia ben chiaro, ma gestire una rete tlc richiede skill non facili da inserire in un contesto pubblico
mah, dal 2002 le vacche non erano proprio grasse… si tratta solo di allocare intelligentemente i denari.
in ogni caso la gestione della rete rimane ovviamente in outsourcing, quindi spesa corrente.
ad aiutare l’investimento (conto capitale) subentrano anche logiche di geomarketing con gli operatori (p.e. affitto fibre per l’LTE).