Con la diffusione dei tablet e degli smartphone tutti, almeno una volta, ci siamo imbattuti nella parola “Cloud”.
Il CLOUD è un nuovo (!) paradigma di erogazione di servizi standardizzati da parte di un provider agli utenti via rete (big Internet, Intranet, …).
Il provider può essere l’azienda, l’Operatore, l’Application Service Provider, l’OTT Over the Top (Facebook, Google, Apple, Amazon, …) che magari eroga anche la TV digitale (Netflix, …), la Pubblica Amministrazione.
Il Cloud è un “fenomeno” complesso che implica un’approccio progettuale e una strategia di sviluppo che coinvolge, a livello Paese, fatalmente l’Industria, l’ICT, la Pubblica Amministrazione, in definitiva, tutti i settori produttivi e governativi.
L’Europa ha un ruolo fondamentale in questa evoluzione e le principali istituzioni europee spingono per strategie nazionali di adozione del Cloud Computing, vedendo il CLOUD come risorsa in grado di generare riduzione di costi, miglioramento dei servizi, nuove opportunità commerciali unitamente alla creazione di nuovi posti di lavoro, mediante una cultura dell’innovazione e della crescita.
L’adozione del Cloud può avvenire secondo diversi modelli e strategie: per esempio l’adozione di un Cloud interno alle Pubbliche Amministrazioni può garantire una forte governance e una focalizzazione di benefici non solo sulla PA stessa ma sull’intero sistema Paese. Immaginiamo infatti un’infrastruttura di rete di proprietà della PA che riesca a erogare i servizi di connettività (wired e wireless – WiFi, HiperLan) ai cittadini sul territorio e nelle sedi delle PA stesse (sedi del Comune, Biblioteche, parchi, …); i servizi ai quali il cittadino accede gratuitamente, saranno residenti nel Cloud PA, sfruttando una sinergia tra PAL e PAC, all’interno di una federazione governata centralmente che porta così immediati e sicuri vantaggi in termini di valorizzazione dei propri assett materiali (es. Biblioteca Vaticana) e immateriali (cultura digitale e turismo).
Giusto per dare due numeri: si stima (MES febbraio 2012) che l’introduzione del modello “Cloud Interno nella PA” porterebbe a realizzare un risparmio pari a circa 500 mln € / anno di spesa IT e renderebbe disponibili per altre attività e servizi 8000 addetti ICT.
Se parliamo del Sistema Paese, l’adozione del Cloud Computing porterebbe un risparmio pari a circa 151 mld € entro il 2015 unitamente a 415.000 posti di lavoro.
Incredibile vero?
Incredibile non immaginare di andare in Europa e spingere con tutte le forze possibili – democraticamente – un progetto con questi numeri e questo impatto sull’economia e sul mondo del lavoro.
Io voglio andare in Europa per questo.
Per portare idee innovative e trasformarle in progetti virtuosi.
La parolina “Cloud” è spesso associata ai concetti “Open Access” e “Open Data”, argomenti delle prossime #IdeexEuropee.
Leggi per Categorie
Il mio thread su Twitter
I miei CinguettiiBlogroll
-
Articoli recenti
Seguimi su Facebook