Leggendo questo articolo di Luca De Biase, mi piace riportare questo stralcio riferito all’IoT.
“… Ma siamo sicuri che guardare nei telefoni sia la cosa migliore per evitare la prossima strage? Sul quel caso e sulle innumerevoli stragi compiute da individui americani che sparano all’impazzata sulla gente, il presidente Barack Obama è intervenuto chiedendo l’applicazione di una strategia molto diversa dalla quella della riduzione della libertà dei cittadini.
Tra le altre argomentazioni, il presidente ha suggerito che le armi in vendita negli Stati Uniti siano dotate di chip elettronici che consentano di tracciare chi le usa: niente di complicato sul piano tecnico, evidentemente, ma genererebbe una soluzione molto precisa, un controllo puntuale non su tutta la vita delle persone, ma solo sull’uso che fanno delle armi.
Questa soluzione sarebbe interessante.
Il cittadino che vuole andare in giro con un fucile d’assalto o una mitragliatrice lascerebbe una traccia digitale: se si dirige in una scuola e ci entra, durante le lezioni, scatta un segnale; se va in un supermercato, scatta un segnale…
Quella sarebbe una forma di controllo ben diversa: il cittadino sceglie di prendere un fucile e, se esce di casa, accetta di cedere un po’ di privacy a fronte della sicurezza degli altri.
Perché invece di insistere sul controllo della vita di tutti gli americani e i cittadini del mondo, l’FBI non partecipa alla battaglia per il controllo delle armi in America?
E quale ragionamento di equilibrio costituzionale può privilegiare la privacy dei portatori di armi sulla privacy dei portatori di telefonini? …“