Ieri, 18 ottobre 2012, a Smau Milano si è parlato di SmartCities, Agenda Digitale e Decreto Sviluppo. Tre driver che dovrebbero far decollare l’Italia Digitale.
Ho usato il condizionale perché, come spesso accade in Italia, partiamo a manetta e poi ci perdiamo in lentezze burocratiche, conflitti d’interesse e il verbo “condividere” che non riesce spesso a uscire dai piani alti della discussione.
Comunque Agenda Digitale farà da coordinamento delle tante norme contenute del Decreto Sviluppo 2.0 e aprirà la strada per iniziative che scorrono parallele ma, forzatamente dovranno confluire, come SmartCities.
Il coordinamento è fondamentale e deve essere inclusivo e non verticistico. Se si vede per esempio la connettività come bene comune, cioè come un bene della comunità, della cittadinanza, si riuscirà a mettere al centro le esigenze del cittadino e quindi a costruirci sopra progetti ognuno con le proprie precipuità dell’area d’intervento. Il cittadino deve essere ascoltato, deve però partecipare, visto che i mezzi “sociali” ormai sono disponibili alla gran parte della popolazione. Quando si parla di cittadini si coinvolge immediatamente l’Impresa: deve essere stabilito un forte asse tra i Vendor e la Pubblica Amministrazione Centrale e Locale.
Il ruolo della PAC/PAL è quello di Project Management e, visto che gli attori da coordinare sono parecchi, è un ruolo complicato e delicato; in Italia molte sono le realtà virtuose e i casi di successo devono servire a fornire un esempio di gestione di progetti complessi, dal project financing al project management.
Molto c’è da fare per portare la cultura del digitale nelle PAL e nella PAC. Molto c’è da fare per far ritrovare un ruolo proattivo alla Pubblica Amministrazione, soprattutto in un momento di scarsa credibilità come l’attuale. La Società Civile, o meglio il cittadino deve entrare in gioco e contribuire a costruire un progetto comune con alcune parole chiave: trasparenza, partecipazione, condivisione.
Il 29 ottobre a Bologna ci sarà SMART City Exhibition: Gli obiettivi principali di SmartCities sono:
- Elaborare in forma collaborativa una definizione condivisa di smart city, ossia mettere in luce i passaggi fondamentali per un approccio strategico e olistico; individuare le politiche settoriali, i nessi tra loro e i percorsi per realizzarle; chiarire il ruolo della tecnologia nei suoi tre livelli: quello della piattaforma di rete, quello degli applicativi verticali (scuola, sanità, welfare, ambiente, energia, mobilità, ecc.), quello delle periferiche, della sensoristica, dei device.
- Proporre momenti di sensibilizzazione e di formazione per la classe dirigente politica ed amministrativa sul tema delle nuove città.
- Individuare e divulgare le migliori esperienze italiane e internazionali e identificarne i modelli.
- Costruire un set di documentazione sui singoli aspetti della smart city che possa costituire una cultura condivisa con il Governo, le città e le imprese e che sia la base su cui costruire le politiche future delle città intelligenti.
- Confrontarsi sui nuovi modelli di procurement e di partnership pubblico-privata che rendano possibile investimenti lungimiranti per migliorare la qualità del vivere urbano.
- Offrire ai cittadini e all’opinione pubblica un resoconto puntuale e indipendente sullo stato dell’arte dell’innovazione nelle città, con particolare attenzione alla accountability.