Già a gennaio si è parlato di Equo Compenso per Copia Privata con i vari attori, Anitec, ConfindustriaDigitale, Movimento Consumatori, Fimi e SIAE, da una parte, seduti intorno a un tavolo per capire come risolvere il problema nato dallo scadere del DDL emanato da Bondi che prevedeva la tassazione degli apparati elettronici dotati di memoria solo per il principio che probabilmente quella memoria sarebbe stata utilizzata per immagazzinare film, musica, o contenuti coperti da copyright ma duplicati illegalmente (processo alle intenzioni).
Su Twitter è presente l’hashtag #nocopiaprivata con un po’ di contenuti.
Questa tassa ha portato circa 80 milioni nelle casse dello Stato e ora, con la spinta “disinteressata” di SIAE, si vuole aggravare la pressione con una tassa che porterebbe ulteriori 100 milioni (stima) con un aumento della tassa pari, per gli smartphone, al 500% (da 0,9€ a 5,2€).
Non è una tassa applicata in tutti gli Stati Europei e i due docs allegati sul WIKI Agenda Digitale dovrebbero spiegare meglio come l’Europa si pone in merito.
Ancora una volta il tema ha rilevanza europea e per questo è stata inserita nelle #IdeexEuropee.
A livello Italia, la nostra “collecting society” (SIAE e sua galassia) deve essere rivista e deve essere monitorato il peso della sua posizione.
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