Come connettere la #ScuolaDigitale – La Buona Scuola

8. Scuola Digitale

Partiamo dallo statement “La connettività è un BENE COMUNE” e definiamo subito l’obiettivo di questa proposta: “La Scuola connessa con il mondo”.

Si parla sempre genericamente di Internet; “connettività” comprende il concetto di accesso alla Big Internet e l’idea di Intranet, cioè rete geografica dedicata a un’organizzazione.

In questa proposta si delinea un piano operativo ed economico per realizzare una rete di proprietà della PA che interconnetta i siti pubblici e, quindi, le scuole di ogni genere e grado.

La Pubblica Amministrazione deve avere un ruolo proattivo nel progetto.

il Governo Centrale deve definire la governance per coordinare i tanti attori coinvolti, siano essi istituzionali (Comune, Provincia, Regione, MIUR, MISE, Agenzia per l’Italia Digitale, RAI, …) siano essi privati (Operatori, Imprese, Associazioni, cittadini, …).

Il privato ha un ruolo importante in questo disegno: è fondamentale creare un asse di collaborazione (marketing territoriale) tra pubblico e privato per ottimizzare gli investimenti. Wikipedia dice che “il marketing territoriale è quel complesso di attività che hanno quale specifica finalità la definizione di progetti, programmi e strategie volte a garantire lo sviluppo di un comprensorio territoriale nel lungo periodo.

Come si concretizza il marketing territoriale nel tavolo PA-Privato per la realizzazione di un’infrastruttura di rete:

La PA, direttamente e indirettamente con partecipate e municipalizzate, è proprietaria d’infrastrutture passive (strade, rete idrica, rete elettrica, rete fognaria, navigli, fiumi, …) nelle quali posare le fibre ottiche.

La PA mette a disposizione del tavolo le proprie infrastrutture passive e le infrastrutture già in essere (RaiWay, rete dell’Esercito, … e casi virtuosi locali quali Lepida, Provincia di Milano, TrentinoNetwork, …). Così magari smarchiamo anche il caso “scorporo Telecom italia”.

(Tutti) gli Operatori partecipano alla realizzazione dell’infrastruttura mettendo sul tavolo le fibre ottiche, ottimizzando l’investimento individuale e ottenendo una rete di qualità e di proprietà.

Una quota parte delle fibre ottiche è dedicata alla PA per l’interconnessione dei propri siti (biblioteche, uffici, piscine, sedi istituzionali, …).

Questo approccio funziona a livello comunale, provinciale, regionale e quindi nazionale.

L’asse pubblico privato funziona essendo obiettivo comune quello di ottenere un’infrastruttura di rete a sostegno, lato PAL, della Intranet e del Wi-Fi per il cittadino e, lato privato, delle nuove tecnologie quali l’LTE (4G) e delle tecnologie consolidate quali xDSL (FttC Fiber to the Cabinet) e FttH (Fiber to the Home). Il Wi-Fi può essere a sostegno dell’LTE per l’autenticazione e altri servizi base.

La rete così realizzata viene interconnessa fisicamente ai punti di interscambio per avere un accesso alla big Internet.

Il passo successivo consiste nella rete d’accesso, cioè dal backbone al sito, realizzabile con tecnologie wired o wireless.

La realizzazione della rete d’accesso può essere coperta dal risparmio che si ottiene sulla spesa corrente (canoni d’interconnessione) verso gli Operatori.

In ogni scuola si può quindi arrivare con una connettività sana, robusta e di proprietà.

I servizi digitali di connettività (Wi-Fi, Wi-Max, …) di ogni scuola possono essere finanziati grazie al risparmio dei canoni voce e dati, ora gratuiti o prossimi allo zero.

Il Governo Centrale decide e coordina i Ministeri coinvolti (MISE e MIUR) e i privati; l’AGID è il braccio operativo (Project Manager) per dirigere i lavori del tavolo.

Il nostro nuovo Digital Champion Riccardo Luna ha affermato (nella prima intervista): “un digital champion per ogni Comune”.

Aggiungo io: “che sia un uomo dell’AGID e questa proposta sia uno dei progetti che segue”.

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Informazioni su alexcurti

se vuoi costruire una barca non radunare uomini per tagliare legna, impartire ordini e dividere i compiti, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.
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2 risposte a Come connettere la #ScuolaDigitale – La Buona Scuola

  1. Enrico ha detto:

    Non sono daccordissimo. pensare a un moltiplicarsi di reti, pubbliche e private non va nella direzione di ottimizzare gli investimenti . secondo me la separazione della rete è il miglior percorso possibile, per arrivare con un infrastruttura anche nei comuni più piccoli e disparati

  2. alexcurti ha detto:

    Ciao Enrico, scusa il ritardo nella risposta. In realtà il post che hai commentato anticipava le indicazioni del Piano BUL redatto dal Consiglio dei Ministri a fine Novembre (https://digitaldividemilano.com/2014/12/05/bul-banda-ultra-larga-prime-riflessioni/). Quindi NON un proliferare di reti e una frammentazione ma un’azione coordinata che ottimizzi l’esistente e valorizzi gli assetti esistenti.

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