#BUL Banda Ultra Larga – Prime Riflessioni

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Sul documento (ben scritto) “Strategia Digitale per la Banda Ultra Larga“, oggetto della consultazione aperta fino al 20 dicembre, trovo “Per quanto riguarda i servizi a banda ultralarga (FTTB/FTTH), l’unico caso di copertura estensiva rimane quello della città di Milano, realizzato dalla società infrastrutturale Metroweb“.
Subito mi balzano alla mente tutte le attività che abbiamo svolto qui a Milano e rifletto:
La copertura estensiva in fibra ottica è stata realizzata NON da Metroweb (che l’ha poi integrata) ma dall’Amministrazione Pubblica; il Comune di Milano, sostituendo i cavi dell’illuminazione, decise di posare l’infrastruttura in fibra ottica (immaginate la capillarità). Quel genio di Albertini privatizzò, per due Lire, AEM con il suo patrimonio di Fibre Ottiche. Da questa privatizzazione nacque e-Biscom (Fastweb + Metroweb). Vi tralascio poi le azioni lungimiranti della Moratti con Campus2.
Il modello originale fu assolutamente vincente. Il Comune, con un investimento contenuto, capitalizzò e spostò da Spesa Corrente a Conto Capitale parecchi denari destinati ai canoni di interconnessione tra sedi finora dedicati all’operatore incumbent. Stesso modello che è stato applicato dalla Provincia di Milano (progetto che ho avuto la fortuna di sviluppare tra il 2003 e il 2007) dove con 2,5 milioni di € dedicati ai canoni per servizi fonia/dati e interconnessione di telecamere sul territorio, è stata realizzata un’infrastruttura in f.o. (nei collettori fognari) per tutti i Comuni sul territorio, poi interconnessa fisicamente al MIX con GB di banda.
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Nel documento di Strategia si riprende il concetto
“dalla Spesa Corrente al Conto Capitale”
che riporta a un modello per il quale 6 miliardi di € rappresentano una cifra veramente astronomica!
Comunque, va bene, se ci sono, utilizziamoli al meglio.
Utilizziamoli sicuramente nelle aree a fallimento di mercato, cioè le aree non appetibili per gli Operatori.
In questo scenario gli Operatori rivestono un ruolo fondamentale. E ottima è l’indicazione che vede il PPP Partnerariato Pubblico Privato che si concretizza nel lavorare in collaborazione pubblico privato per coprire indistintamente la popolazione e il territorio, a prescindere che sia rurale o metropolitano. Se l’interesse privato è scarso (rurale) interviene il pubblico e viceversa per le aree industriali e densamente abitate, così come meglio definito nella sezione “Cluster” del documento e riassunta nella figura di seguito.
Schermata 2014-12-05 alle 12.40.11Schermata 2014-12-05 alle 15.11.27L’approccio tipicamente definito “Marketing Territoriale” porta alla realizzazione di un’infrastruttura di rete (in parte) di proprietà della PA per interconnettere @100Mbit/s le sedi pubbliche (comunali, provinciali, regionali, ministeriali, …) e le aree ad alto interesse (Ospedali, Scuole, Musei, …) e in parte di proprietà degli Operatori che decidono di partecipare per interesse, appunto, territoriale. All’interno di questo approccio, a mio avviso, deve nascere una Società allo scopo che gestisca questa infrastruttura e lo scorporo (gratuito) della rete in rame di Telecom Italia, importante per la FastBroadband (30Mbit/s in download con VDSL2 su rame).
L’infrastruttura di rete #BUL costituisce il backbone e l’accesso sui quali si possono affacciare tutti gli Operatori in regime di parità di condizioni.
Il PPP deve essere meglio definito e deve essere esplicitato come e se il Marketing Territoriale viene applicato.
Le Misure di Incentivazione prevedono una voce, per me, pericolosissima se non gestita con 8000 occhi e regole: “Risorse Pubbliche a Fondo Perduto

Ho scritto “Prime Riflessioni”, quindi mi fermo qui…

Ora rifletto su come le Regioni collaboreranno con il COBUL per redigere il Piano Operativo.

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Informazioni su alexcurti

se vuoi costruire una barca non radunare uomini per tagliare legna, impartire ordini e dividere i compiti, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.
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