NExT4Things interpreta la Trasformazione Digitale

Secondo post riferito a NExT4Things, la Rete d’Impresa nata nell’Aprile 2016 all’interno del Parco Tecnologico e Scientifico (ora Innovation Hub) ComoNExT, per la quale ricopro il ruolo di Manager di Rete.

NExT4Things si è posta l’obiettivo (Mission) di Stimolare, Accompagnare e Realizzare (facilitare) la Trasformazione Digitale dei Prodotti e dei Processi nelle Imprese, utilizzando l’Internet delle Cose come abilitatore.
NExT4Things si è scelto il payoff “Percorsi di Trasformazione Digitale”.

È innegabile che una delle buzzword più abusate degli ultimi mesi sia Digital Transformation.
Alessandro Braga e Giorgio Borgonovo si sono presi la briga di mettere un po’ di ordine sul tema con tre post su Linkedn che hanno ispirato la mia attività degli ultimi mesi.
Hanno inoltre contribuito alla definizione di Trasformazione Digitale su Wikipedia.
Riportando proprio Wikipedia, il termine Digital Transformation indica un insieme di cambiamenti prevalentemente tecnologici, culturali, organizzativi, sociali, creativi e manageriali. Agendo in maniera organica e combinata su questi elementi, la Digital Transformation va oltre la semplice adozione di nuove tecnologie e permette di erogare servizi, fornire beni, far vivere esperienze, trovare, elaborare e rendere accessibili grandi quantità di contenuti indipendentemente dalla reale disponibilità di risorse (umane, materiali, intellettuali ed economiche, ecc.), creando pervasivamente nuove connessioni tra persone, luoghi e cose.

Chiaro no?

Prima di cercare di spiegare ed esemplificare il concetto di Trasformazione Digitale, diciamo che l’87% delle Aziende italiane (MPMI) sta affrontando il percorso di Digital Transformation.
Sommato a questo difficile percorso, in Italia soprattutto, abbiamo anche il passaggio generazionale che ha una mortalità impressionante (più del 60%); le con-cause possono essere molteplici; le principali: i figli sono più vicini al “digitale” (magari nativi digitali) e il digitale porta a nuovi modelli di business lontani dal vecchio spirito imprenditoriale tradizionale italiano.
Lo statunitense Jeremy Rifkin (Economist, writer, public speaker & activist, come ama definirsi), a fronte di un’articolata analisi della situazione economica mondiale, afferma che “se un’Azienda non intraprende il Percorso di Trasformazione Digitale, è destinata a sparire nel periodo di 10 anni”.

Drastico ma efficace.

La Digital Transformation è abilitata dallo sviluppo di nuove tecnologie, ma non si limita alla loro adozione; integra e coinvolge tutto l’ecosistema toccato dal processo, incentivando la trasparenza, la condivisione e l’inclusione di tutti i partecipanti.
Il percorso di Digital Transformation si articola non solo sull’asse delle tecnologie ma, e soprattutto, sugli assi persone e processi.
Proviamo a capirlo con lo schema a radar seguente.

radar

Guardando l’interno dell’azienda (IN, la parte bassa dello schema), i tre assi Persone, Processi, Tecnologia assumono la forma di Collaboratori, Organizzazione e Strumenti.

  1. Persone: I collaboratori sono la parte umana dell’azienda quella che contribuisce in termini di capitale intellettuale al suo valore.
  2. Processi: L’organizzazione è la struttura operativa con cui l’azienda crea il valore, è il “come” e il “quando” lo fa. È anche la struttura delle relazioni interne che legano i collaboratori. Contribuisce al valore globale in termini di capitale organizzativo.
  3. Tecnologia: Gli strumenti sono invece i mezzi con cui l’azienda, le persone all’interno di essa in azione secondo una prestabilita organizzazione, realizza il valore. Contribuiscono al valore complessivo in termini di capitale infrastrutturale. In questo senso, quindi, hanno un perimetro “superiore” rispetto alla sola tecnologia anche se spesso, al giorno d’oggi, le due cose combaciano.

Quando si guarda l’azienda dall’esterno (OUT, la parte alta dello schema), i tre assi cambiano ancora la loro forma che assume invece quella di Clienti, Relazioni e Prodotti/Servizi.
I Clienti Persone sono coloro ai quali l’Azienda propone il valore, instaurando un dialogo attraverso Relazioni Processi (che ne influenzano la reputazione) e proponendo i propri Prodotti e Servizi Tecnologia (proposta di valore); dai clienti inoltre l’Azienda attinge valore, sia economico sia in termini di brand.

La Trasformazione Digitale perfetta si ha quando i poli dicotomici IN e OUT tendono a coincidere (frecce rosse verso il centro nello schema a radar).

Vediamo alcuni esempi di Aziende (già) digitali:

Uber è la più grande compagnia al mondo di taxi pur senza possedere neppure un mezzo. Il suo prodotto infatti è fornito dai clienti esterni che diventano quindi collaboratori. In questo caso il suo contributo è stato quello di esportare gli strumenti di uso interno per fare in modo che domanda e offerta si incontrassero.
Analogamente Facebook e YouTube distribuiscono contenuti non loro, ma prodotti dagli utenti che diventano collaboratori; identico concetto per Alibaba o Airbnb, nel campo del retail e dell’accoglienza.

Ma vediamo come intraprendere il Percorso di Trasformazione Digitale con un esempio concreto.

Una Banca che sta acquisendo la propria soluzione di Videoconferenza.
Facciamo quindi “risuonare” lo schema a radar entrando dall’asse Tecnologia con la Videoconferenza.
La videoconferenza interviene nei processi comunicativi e il focus d’attenzione sul tema si è spostato dai sistemi di sala riunioni, che gestivano gruppi più o meno numerosi, al video vissuto come componente aggiuntiva all’identità digitale: ovunque io sia, qualsiasi device abbia in mano, in qualsiasi ambiente io sia (sala riunioni, saletta workgroup, posto di lavoro, home office, mobilità, …), sotto qualsiasi tipo di rete sia accampato (wired LAN, wireless LAN, 3G, 4G, …) il video è uno strumento comunicativo a disposizione del mio processo.
Quindi, si introduce una nuova tecnologia e cambiano le relazioni tra collaboratori (non devo più viaggiare per fare una riunione), cambiano i processi (riunioni diffuse e metodo lean) e migliora lo skill delle persone (divento un po’ più digital “eSkill”).
La Banca può introdurre nuovi prodotti/servizi: per esempio il Customer Engagement permette al Cliente di entrare in relazione diretta in videoconferenza con il proprio consulente (che diventa più digitale, quindi migliora il profilo personale e può essere di una Società partner della Banca -> nuova relazione e nuovo ecosistema).
Infine la Filiale della Banca diventa più virtuale: oltre all’organizzazione cambiano anche gli spazi e le risorse umane.

Fondamentale: Se il percorso di Digital Transformation non si sviluppa omogeneamente sui tre assi (persone, tecnologie, organizzazione) possono presentarsi disallineamenti nell’utilizzo delle tecnologie e insoddisfazione o poca motivazione nell’utilizzo, compromettendo il rendimento delle persone e l’efficienza dell’Azienda.

In questo post abbiamo fatto risuonare lo schema a radar con la videoconferenza per capire a fondo la Trasformazione Digitale.

Nel prossimo, entriamo dall’asse Tecnologia con l’Internet of Things.

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se vuoi costruire una barca non radunare uomini per tagliare legna, impartire ordini e dividere i compiti, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.
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